REGALO ALLA SOCIETÀ
«Sono estremamente orgogliosa del fatto di avervi qui. Ciò che facciamo non è solo per le creature maltrattate,calpestate, ma è qualcosa che regaliamo a tutta la società. Sarà duro ma, ve lo assicuro, il nostro lavoro lascerà un segno».
Come le prime ordinanze del sottosegretario, la sinfonia del nuovo mondo: il raccordo tra il volontariato e la politica, il fare filiera nella società, che «deve fare il grande sforzo di aprirsi ai valori e ai principi alla base del nostro lavoro, abbassandogli steccati».
TAVOLO DEL
BENESSERE
Punto primo: «Per incidere bisogna
lavorare insieme.
Ecco perché a latere del mio lavoro ho
attivato un tavolo per il benessere
animale con le associazioni, i
rappresentanti delle Regioni. Sono
importanti i Nas, i dirigenti del
ministero ma senza il volontariato che
fa rete e fa filiera con noi non si
riesce ad arrivare a tutte le situazioni
di bisogno del Paese».
COMBATTIVI
Il metodo di lavoro è chiaro.
«Non ci può essere un’attività a spot su
questo tema,bisogna aggiornarsi
costantemente,tenere fissata
l’attenzione non solo sull’emergenza
(come quando mi sono attivata per il
canile di Campobasso,per l’ordine di
servizio di Trenitalia) ma anche sul
progetto generale, un mosaico che,
tassello dopo tassello, realizzeremo con
atti di legge importanti per la civiltà,
incidendo come Governo sui processi
culturali.
Chi è culturalmente e umanamente meno
elevato deve fare un percorso di
rieducazione!».
STANARE I SINDACI
Le Regioni fanno fatica a muoversi, i
sindaci spesso mettono questo tema
all’ultimo punto dei loro doveri
istituzionali. La “regola Martini”
allora è questa: «La persona che ha
responsabilità politica e istituzionale
c’è e bisogna stanarla. Ci sono fondi ad
hoc, ci sono dei doveri e siamo un
momento storico assolutamente
favorevole. Staniamoli. Con la prima
campagna diretta del ministero sul
randagismo ho lanciato il messaggio:
esiste una competenza e una
responsabilità, io sono la prima ad
assumerle ma dobbiamo anche spingere gli
altri a capire qual è il loro ruolo».
VETERINARI ALLEATI
«I veterinari sono i custodi dei valori
di cui noi siamo portatori. Sono fattore
strategico, scientifico culturale di
civiltà. Ecco perché la veterinaria
pubblica e privata deve entrare in rete
con noi. Rafforzare i veterinari vuol
dire rafforzare i principi della salute
pubblica».
TUTTI A SCUOLA
Al tavolo del benessere animale
partecipa anche il veterinario
comportamentalista. «Col ministro
Gelmini ho preso contatto per un piano
di azione educativo nelle scuole, per
educare i bambini al rispetto,
all’amore, alla cura degli animali. Sul
fronte cinofilo, voglio invece
introdurre il principio della
responsabilità del proprietario,
responsabilità che vuol dire educazione,
capacità di gestione. Le aggressioni
avvengno in situazioni di sottocultura,
di privazione generale o di
sottovalutazione: randagismo, non
controllo da parte del padrone, non
valutazione di situazioni di rischio».
ORDINANZA TURCO
Martini ricorda: «L’ordinanza Turco non
ha dato risultati. Ci sono proprietari
che non hanno consapevolezza delle
situazioni di rischio, che non conoscono
le dinamiche di reazione dei loro cani.
IL PATENTINO
Un elenco di razze cosiddette pericolose
quindi non serve, va superata. «Oltre
che prevedere l’obbligo del guinzaglio,
bisogna fissare il principio che i cani
impegnativi devono avere alle spalle un
percorso di formazione, di educazione
del proprietario». Ed entrano in gioco
le associazioni che «devono trasferire
la cultura della responsabilità, del
rispetto, dell’igiene, dell’attenzione
al comportamento. Perché sulla sicurezza
va trovato un patto per la civile
convivenza».
ALLEATI DEI NAS
«Ho stretto un’alleanza molto forte con
i Nas. In pochi mesi su 750 controlli
ben due terzi hanno rilevato
irregolarità in canili sanitari,
allevamenti, negozi, dogsitter,
ambulatori, pensioni. Ma va combattuto
ciò che stiamo importando con
l’immigrazione, che il rispetto per gli
animali non sa neanche cosa sia.
BASTA MACELLAZIONE ISLAMICA
Sulla macellazione islamica dovremo fare
un grosso movimento d’opinione. Questa
non è libertà religiosa. È infrangere le
leggi della civile convivenza. Più un
popolo è retrivo, ignorante, incivile,
più maltratta bambini e animali. Chi è
più fragile viene calpestato,
nascondendosi dietro riti, usi e
costumi, religioni ».
IL MICROCHIP
«In alcune parti d’Italia il microchip è
ancora un’opinione! La chippatura è
invece fondamentale strumento di lotta
al randagismo. Con l’anagrafe nazionale
le Regioni saranno obbligate a mettersi
in ordine». Nell’ordinanza c’è anche il
principio scientifico ed etologico: il
cane non deve essere ceduto nei primi
due mesi di vita. Deve ricevere
l’imprinting della madre».
SVUOTARE I CANILI
«È fondamentale: i canili non sono fatti
per tenere a vita i cani ma per darli in
adozione. Da assessore della Regione
Veneto ho fatto la prima delibera in
Italia che fissa questo principio: i
canili sono fatti per le adozioni, diamo
agli aspiranti adottanti un pacchetto di
cure sanitarie graduate nel tempo. In
più abbiamo inserito la presenza del
veterinario comportamentalista per
aiutare l’animale ad essere reintegrato.
Il cane che esce dal canile deve essere
sicuro, educato, sano, pronto ad entrare
in una famiglia».
MENO TASSE
Favorire le adozioni, sostenere le
famiglie e le persone anziane. «Devo
aprire un dibattito con Tremonti -
anticipa Martini -: l’obiettivo è far e
sì che le cure veterinarie siano
totalmente detraibili. Serve neutralità
fiscale e ridurre l’Iva al 4-5%,
abbattendola dal 20, soglia dei beni di
lusso». Poi, per le spese veterinarie:
«Il decreto Bersani ha portato
scompiglio. La via maestra è dar vita a
convenzioni tra Regioni e veterinari per
cifre calmierate e pacchetti a prezzi
certi».